DigitalFashion community night · 3 dicembre 2019
Dopo la prima serata di inaugurazione del mese scorso, la nostra prossima community night sarà la prima vera in stile ‘community’ classico: abbiamo il piacere di ospitare Luca Lavore da Palermo, per conoscere nei dettagli la storia della sartoria del padre Giuseppe Lavore, esperto modellista e capostipite dell’azienda famigliare.
Inoltre presenteremo un interessante concorso che mira a valorizzare nuovi talenti nel settore moda & digital fabrication: il Digital Made for young fashion talents – seconda edizione. L’opportunità è quella di far sfilare a Roma il proprio progetto, nell’ambito della rassegna Altaroma. Più altri premi e cotillon che scopriremo assieme.
Ci vediamo stasera!
dove: WeMake makerspace (mappa)
MM1 Gorla, via Stefanardo da Vimercate 27/5, 20128 Milano
quando: martedì 3 Dicembre 2019, dalle 19:30 alle 21:00
registrazione gratuita: Eventbrite
*in particolare per cibi e bevande, portate ciò che vorreste trovare ; )
la mia prima volta (con un CAD parametrico)
premessa
Valentina e Seamly2D sono due software open source gemelli, dedicati al disegno del cartamodello: precisamente il secondo è nato da una costola del primo, dopo la definitiva separazione dei due soci fondatori, l’americana Susan Spencer (addetta alle relazioni pubbliche) e l’ucraino Roman Telezhinsky (lo sviluppatore software).
“There are now two projects that share the proverbial 99% of code base: 1) original Valentina project, forked by its founder Roman Telezhinsky, 2) Seamly2D, managed by Valentina’s other founder, Susan Spencer.” (Alexandre Prokoudine in questo articolo)
Io ho preferito lavorare su Valentina per comodità, avendo già installato nel mio computer una vecchia versione, recentemente aggiornata all’ultima. Da un punto di vista utilitaristico forse ho fatto inconsapevolmente la scelta migliore, perché lo sviluppatore di Valentina pare stia continuando a migliorane il codice, mentre Seamly2D sarebbe rimasto fermo alle traduzioni della versione ucraina. Staremo a vedere.
il corso
Tornando alle mie esperienze, ad ottobre ho partecipato al corso Cartamodelli digitali con Seamly2D/Valentina, tenuto a WeMake dalla maestra Sara Savian, la mia complice nei progetti di formazione in ambito moda (DigitalFashion).
Dove finalmente ho infranto un mio tabù personale su questo programma, abbastanza ostico da approcciare da autodidatta, come invece è mia abitudine fare.
È ostico perché la modellistica, il progetto del cartamodello, è un tema complesso: richiede solitamente anni di studi approfonditi in scuole costose, dove si impara, in poche parole, a vestire svariate tipologie di corpi umani, ridisegnandole stese su un piano bidimensionale (il tessuto).
Per farla breve, occorre acquisire un sistema elastico di regole, adattabile a molteplici variabili. Con tutte le implicazioni culturali che l’abito rappresenta. Ecco perché non esiste un sistema universale, ma una moltitudine: ogni scuola adotta e sviluppa il proprio metodo, con la pubblicazione di manuali più o meno aggiornati e ricercati.
Superato il timore reverenziale verso la modellistica — mitigato dal fatto che, in fondo, i cartamodelli per la maglia sono più semplici di quelli per il tessuto — ho imparato finalmente ad usare Valentina. Riscoprendolo come un software abbastanza intuitivo, ma soprattutto utile ai miei progetti maglifici… più di quel che immaginassi prima del corso.
Valentina non solo mi permette di disegnare in vettoriale, cosa che già facevo con Inkscape e Illustrator, ma anche di avere ogni tratto e curva misurabili e riconducibili al mio sistema di taglie. Perché il programma è quel che si dice un CAD parametrico: se per esempio cambio la misura dello scalfo, in automatico si modificherà anche la dimensione della manica, disegnata a parte ma collegata al tutto. Se imposto una taglia differente, in un solo clic cambierà tutto il cartamodello, in ogni suo singolo pezzo. Eccetera.
Ecco perché, a mio avviso, la parte più impegnativa è impadronirsi del linguaggio della modellistica e compilare delle tabelle-taglie il più organizzate possibile (in realtà, per fare questo Valentina contiene in sé degli strumenti che ti suggeriscono le misure del corpo da tenere in considerazione).
il prototipo
Dunque, il primo lavoro che ho realizzato dopo il corso, visibile in queste foto, è stato il progetto perfetto per iniziare: una cappa minimale dai contorni geometrici, ideata da Maryana Pyetsukh (ucraina anche lei!), studentessa in fashion design alla Naba di Milano. Siccome è ancora un progetto in corso d’opera, non posso raccontare molto di più, ma mi riservo di farlo in un articolo prossimo futuro, sempre con il suo consenso.
Per il momento passi la mia grandissima soddisfazione nell’aver messo in pratica gli insegnamenti della maestra Sara Savian, disegnando il protipo col software open source Valentina Cad. Open source, gratuito e multipiattaforma: chiunque può installarlo nel proprio computer e cominciare ad usarlo.
mappa delle macchine ‘moderne’ domestiche
nel tentativo di fare un po’ di chiarezza: ho suddiviso i marchi più venduti al mondo nelle aree geografiche in cui furono prodotti (principalmente Giappone ed Europa), con le varianti dei nomi dei diversi distributori.
Tutti i marchi, sviluppando il proprio sistema meccanico-tecnologico, hanno determinato uno stile strettamente collegato al proprio nome: così, come le giapponesi Brother sono diverse dalle giapponesi Silver Reed e Toyota, le europee Passap sono diverse dalle europee Superba e Bond, e così via. Nome e tecnologia andavano a braccetto, finché, alla fine della loro esistenza commerciale, capitava che i marchi cedessero il brevetto ad altri produttori e distributori, mescolando in questo modo tipologie e brand. Per questo motivo non è difficile ritrovare dei modelli particolari di Toyota con tecnologia Silver Reed, o il modello Passap F200 con tecnologia Corona, solo per fare due esempi.
Una menzione speciale va alle Silver Reed, le uniche rimaste in produzione fino al 2011, principalmente per il mercato del Regno Unito: leggi la storia nella pagina wiki dell’azienda giapponese, la Silver Seiko ltd (tradotta in italiano con Google-translate). Dopo il 2011 l’azienda fu venduta e la produzione trasferita in Cina, dove continua tutt’oggi.
Ringrazio le agguerritissime maglieriste del gruppo Facebook Machine Knitting, che hanno contribuito alla compilazione della mappa con le loro testimonianze dirette.
Aggiungo qualche altra risorsa online:
Machine Knitting etc, Knitting machine museum, Passap history, Passap E8000, Phildar aka Superba/White, Juki-Singer-Lemair, Erka, Hamanaka garter stich machine (video)
aggiornamento (2023): confronta i modelli di macchine ‘domestiche’ nella nuova sezione del sito
digital fashion community · 5 novembre 2019
Il 5 novembre alle 19 inauguriamo la nuova community night di WeMake dedicata al mondo della moda, della tecnologia e delle sperimentazioni, che si terrà ogni primo martedì del mese.
Programma della serata
- Intro music con consolle DIY – DART / Massimiliano Marchese
- Intro alla community di digital fashion / Claudia Scarpa e Sara Savian
- Showcase dei progetti dell’ultima classe di Digital Fashion Making + tavola rotonda
- Presentazione progetto EU DeFINE per il fashion tech / Chiara Di Lodovico del Politecnico di Milano
- Exit music con DART e chiacchiere
Ti aspettiamo a WeMake martedì 5 novembre alle 19!
Per maggiori info e registrazione: Eventbrite (registratevi che così sappiamo quante bollicine prendere!!!)
la serata è gratuita come tutte le community night di WeMake.
Evento facebook