rigenerare la barra premiaghi

Durante le lavorazioni jacquard e lace (traforato) gli aghi della prima frontura, oltre a muoversi in avanti e indietro al passaggio del carrello, oscillano anche in alto e basso, in senso verticale: questo movimento alto-basso è dovuto alla presenza della gommapiuma sulla barra premiaghi, senza la quale risulterebbe quasi impossibile far scorrere i carrelli attraverso gli aghi in lavorazione.
Quando la macchina viene chiusa e tenuta ferma sarebbe bene estrarre la barra dalla sua sede per conservarla a parte, in modo da mantenere la gommapiuma soffice e intatta a lungo nel tempo.
Ma se siete al punto di dover rimettere in funzione una macchina non revisionata di recente, con la barra ancora inserita all’interno del letto degli aghi, allora dovrete sicuramente:
soluzione 1 · acquistare una barra nuova cercando in rete ‘Sponge bar replacement for Brother — il nome/modello della vostra macchina — knitting machine‘, aspettare una o più settimane e infine sostituirla; soluzione 2 · procurarvi un paio di materiali dal ferramenta e in merceria per rigenerarla con le vostre mani, spendendo pochi euro e impiegando poco tempo. Con un po’ di metodo si riesce ad ottenere ottime barre premiaghi, pari a quelle nuove. In rete trovate anche dei kit con la gommapiuma già telata e/o le due clip di plastica terminali, ma sapete che vi dico? Io faccio molto prima a rigenerarle completamente, avendo in casa già tutto l’occorrente per altre barre finché campo. Ecco come faccio:
occorrente

- paraspifferi in gommapiuma alto 10 mm e spesso 5 mm: la spugna non deve essere del tipo denso in neoprene, altrimenti la barra non scorre attraverso il letto degli aghi (in ogni caso lo trovi dal ferramenta in rotoli)
- un pezzo di teletta di cotone medio-fine termoadesiva (il rinforzo che si compra in merceria), alta almeno circa 110 cm
- taglierino circolare per tessuto (da usare col tappetino da taglio); in mancanza del taglierino circolare puoi usare un paio di forbici per tessuto
- un ferro da stiro
- alcool denaturato
- cacciavite piatto (e/o un raschietto di plastica)
- un taglierino
- una riga (meglio se di metallo)
- due pezzettini di scotch
- una pinza
procedimento
1 · spingi in fuori la barra dalla sua sede, aiutandoti con un cacciavite piatto e una pinza; taglia alle due estremità la tela che riveste la gommapiuma esausta
2 · raschia ogni residuo della vecchia gommapiuma dalla barra di metallo aiutandoti con un cacciavite piatto (meglio, se lo hai, un raschietto in plastica per non rovinare il metallo) e un solvente tipo alcool denaturato: pulisci bene e asciuga la barra
3 · applica tre o quattro strati di paraspifferi lungo l’incavo della barra, uno sopra l’altro
4 · taglia una striscia di teletta termoadesiva, alta 10 mm e più lunga della barra di qualche centimetro: per ottenere una striscia molto precisa usa un taglierino circolare e una riga; se non hai il taglierino circolare (e il tappetino da taglio), puoi tracciare un segno sulla tela e tagliarla con una forbice affilata per tessuto
5 · appoggia la tela sulla gommapiuma e incollala con un ferro da stiro a temperatura medio-alta, senza schiacciare, per non deformare la gommapiuma
6 · fissa ben stretto il lembo della tela alla barra con dello scotch (io qui l’ho ripiegata sotto ma puoi anche rifilarla subito dopo il nastro adesivo)
7 · inserisci la barra rigenerata nella sua sede, pressando gli aghi col pettine seleziona-aghi in modo da far scorrere la barra sopra agli aghi stessi, fino in fondo. Et voilà, buon smacchinamento!
i nomi italiani delle Brother

La giapponese Brother, prima di chiudere i battenti della maglieria nel 1999, ha prodotto e distribuito in tutto il mondo le sue macchine domestiche, con picchi eccezionali di vendite soprattutto nella decade 1970-’80. In Italia, per una qualche ‘fantasiosa’ strategia marketing del distributore Defendi, alcuni di questi modelli sono stati venduti con nomi diversi dall’originale, il quale consisteva in un codice alfa numerico che ancora adesso ci aiuta a distinguerle nella giungla del fiorente mercato del seconda mano.
Grazie ad alcune preziose risorse in rete, come la tabella di Daisyknits , la nuova pagina wiki Machineknitting.fandom o la lista di XenaKnits, e grazie ad alcuni confronti effettuati fra gli/le utenti di alcuni gruppi Facebook dedicati, mi è stato possibile finalmente risalire a questi codici originali:
Legenda
la sigla KH si riferisce alla prima frontura, la macchina vera e propria, dotata di custodia, accessori base come un tendifilo, un carrello del traforato, un pettine d’avviamento (cast-on comb) ed altri strumenti come punzoni, uncini&uncinetti, scarta-aghi, pesetti, corda di nylon, ecc… ;
con KR si intende la seconda frontura (in inglese ribber), concepita come accessorio vendibile a parte;
con KG, i garter carriage, in Italia rinominati Modamatic, appunto. Io ho un Modamatic-3000 e credo corrisponda al KG88II: mi è arrivato con i magneti già inseriti e posso usarlo con le KM3000 o le FirstLady (KH930/940) e con tutte le macchine che presentano le scanalature lungo il binario su cui poggia il carrello. Poi ho anche un Modamatic-2000 e credo sia un KG88, perché è corredato da cremagliere (i tre binari magnetici scalettati da appoggiare sul letto degli aghi). Posso usarlo con le macchine prive delle scanalature adeguate, come la KM2000 (KH860) e la Lady-D (KH910).



Ogni ulteriore testimonianza personale a riguardo è bene accetta: lascia un commento qui oppure scrivimi a info@ratatatata.it, allegando qualche foto del carrello, dei manuali e/o altra documentazione utile. Grazie.
Primamore · KH836
carrello Lace assente · schede perforate · no single motif, no vanisé, no intarsio, no punto pizzo · anno 1986
Gioia · KH868
schede perforate · KG con cremagliere · tasto MC singolo (no punto pizzo) · 1990
Gioia XL · KH890
schede perforate · guida scanalata per KG · no punto pizzo, no intarsio, no knit leader (lettore cartamodelli)
Arianna · KH260
bulky/chunky gauge (9 mm) · scocca arancione · schede perforate standard da 24 punti · 114 aghi, compatibile con KR260 a 110 aghi
KM2000 · KH860
colore arancione · schede perforate · no punto pizzo, no intarsio, no knit leader (lettore cartamodelli) · KG con cremagliere · 1986
KM3000 · KH891
colore arancione · schede perforate · knit leader mylar · in Italia era venduta assieme al Modamatic 3000 (KG88-II) · guida scanalata per KG · no punto pizzo, no intarsio · 1987
Defendi 9000 · KH900 · Electroknit
schemi ripetuti da 24 punti · porta lettore PPD · 50 schemi in memoria · porta per cartuccia PPD o cavo DAK-9
Lady D · KH910 · Electroknit ·
schede mylar da 60×150 punti · assenza di: porte seriali, schemi memorizzati e spazio di memoria libero · versione ‘battery’ con 2 pile stilo per alimentare la scheda madre e versione ‘modified’ senza pile stilo · KG con cremagliere · 1980-87
First Lady · KH930 · Electroknit · Topical 3
porta seriale a 8 pin per connettere il lettore disegni PPD e/o il computer con i sistemi img2track e Design-A-Knit · 550 disegni in memoria · 1986-89
First Lady-S · KH940 · Electroknit · Topical 3
uguale alla KH930 ma con più memoria libera riscrivibile · 1989-92
KR Lem e KR 1000 · KR850
seconde fronture corrispondenti ai KR850, con le manopole lili nel carrello, per fare l’effetto bird’s eye nel retro della lavorazione a doppio jacquard
Paliè · KH871 · KH881 · KH891 · KH894
Paliè A II · KH893
Elyt · KH893
Eleganza · E
varianti in colore celeste di macchine e accessori, al cui codice è stata aggiunta la lettera E (per Eleganza), in occasione di un anniversario di produzione. A parte il colore, la tecnologia è identica ai modelli a cui si riferisce.
aggiornamento (2023): confronta i modelli di macchine ‘domestiche’ nella nuova sezione del sito
buon 25 aprile

facili ma importanti interventi di manutenzione sul carrello principale · brother KH910

Per sbloccare i meccanismi induriti del carrello spesso è sufficiente passare un po’ di aria calda di phon nei punti difettosi, in modo da sciogliere il vecchio grasso impastato; altre volte invece è necessario aprire il carrello per pulire più in profondità. Procedi allora in questo modo:
1. togli le due viti che fissano la copertura in plastica alla base metallica: sono le due uniche ottonate (vedi freccia).

2. Togli la maniglia svitando i due perni neri che la fissano al carrello.


3. Posiziona la rotella con la tacca sopra allo zero: con questo accorgimento sarà più semplice ricordare come rimontarla (l’incavo nella rondella nera corrisponde alla tacca arancione sul tappo); quindi solleva il tappo con un cacciavite piatto, togli la vite e la rondella nera di fissaggio; estrai tutta la rotella di plastica.





4. Solleva la copertura del carrello, facendo attenzione ai tre pezzi di plastica, che a questo punto sono solo appoggiati: osservali bene per poterli rimettere poi al loro posto nel modo corretto, dopodiché toglili.





5. A questo punto è possibile fare una pulizia più che soddisfacente, senza dover smontare ulteriori pezzi, il cui ripristino richiederebbe molta accuratezza e confidenza con i meccanismi. Intanto puoi eliminare lo sporco di grasso misto a lanuggine e polvere — il tuo nemico più caro — che sicuramente si annida lì sotto.
6. Quindi, dopo aver pulito e oliato tutto per bene, per riassemblare gli elementi smontati non rimane che procedere a ritroso. In ultimo, inserisci la rotella di tensione fin dove si blocca (ricordati la posizione dello zero); fai combaciare l’incavo della rondella nera di fisaggio con lo zero e avvitala; inserisci il tappo e verifica che la tacca arancione combaci perfettamente con lo zero nella rotella, altrimenti risistema la rondella nera. Controlla che tutto sia in ordine (soprattutto di non aver avanzato viti) e rimonta il carrello sul letto degli aghi.




Arrivando alle magagne specifiche del mio carrello, ho dovuto sbloccare il perno della levetta che permette il ritorno degli aghi dalla posizione E, alla posizione di lavoro B: semplicemente insinuando in tutti i modi dell’olio (quello delle macchine per cucire, uso sempre quello) nel punto indicato dalla freccia e smanettando la levetta nera su e giù, finché si è liberata.

Inoltre, ruotando la manopola KC-KCII ho potuto rilevare un secondo intoppo, responsabile, come ho verificato in seguito, del blocco improvviso degli aghi in posizione D (seccatura ben più importante rispetto alla precedente): avantaggiata dall’avere il carrello aperto, sono riuscita a spazzolare e oliare la parte indurita, da entrambi i lati.

Siccome era molto bloccato, ho dovuto estrarre il pezzo che copre la levetta, svitando la vite affianco (indicata dalla freccia). Dopo aver oliato e rimontato tutto al suo posto, adesso il carrello è come nuovo, pronto per essere adoperato sfruttando appieno tutte le sue funzioni.
