sk860, doppio jacquard ed effetto bird’s eye

Per fare il doppio jacquard (o DBJ, double bed jacquard) sulle macchine elettroniche a finezza media e bulky, con l’effetto bird’s eye sul retro del lavoro, bisogna manipolare gli aghi della seconda frontura (ribber), alzandoli alternativamente (EON, every other needle), ad ogni giro. Questo perché i carrelli della seconda frontura non hanno la funzione automatica che lo consente, come le manopoline lili presenti nelle Brother standard e i tasti 1-1 nelle Silver Reed standard e fine.

Nel video ometto solo il piazzamento delle camme magnetiche (anche se si vedono bene in diversi momenti), che servono al carrello per rilevare gli aghi e sincronizzare la lavorazione dal computer alla macchina: le dispongo esattamente in corrispondenza dell’ultimo e primo ago/pixel del disegno, ovvero nel 58° ago a sinistra e 59° ago a destra. Nella seconda frontura avrò quindi esattamente 58+58 aghi, in numero pari, sfalsati di mezzo punto (leva di spostamento in H), come per la maglia unita.

Ecco come si fa (attiva i cookies per visualizzare il video qui sotto e non dimenticare i sottotitoli, per una migliore comprensione dei passaggi):

punto rete ratatatata (vs time warp single bed)

un video tutorial fresco fresco, nel tentativo di riprodurre uno splendido punto a rete di una maglia di… indovina chi? Brunello Cucinelli, sempre lui! A dire il vero questo punto mi ossessiona da un paio di anni, tant’è che ne ho fatto una precedente versione, più lunga e noiosa da realizzare, ma comunque diversa dall’originale. Forse anche adesso non è esattamente la stessa identica rete, ma mi ritengo soddisfatta, avendo semplificato la lavorazione a pochi e veloci spunzonamenti.

La base è una costa 1×1, lavorata in questo caso sulla SK860/SR860, a tensione 2 (frontura principale) e 4 (ribber), con spostamenti (rack) a destra-sinistra e trasferimenti a punzone. Ho usato il punzone da 7 crune, livellando gli aghi per lo scarto 1×1 delle coste. È un attrezzo raro per la finezza passo 6.5 mm ma l’ho avuto a corredo della macchina (grazie Cristina sei un tesoro! ^ ^ ). Chiaramente il punto può essere riprodotto con una qualsiasi macchina da maglieria domestica dotata di seconda frontura (ribber) e leva di spostamento (racking lever). Buona maglia!

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aggiornamento: aggiungo qui di seguito un secondo video tutorial del punto rete, realizzato con la sola frontura principale, a quanto pare la versione più accreditata.
Fatto buffo: nel gruppo facebook Machine Knitting, in cui l’ho pubblicato per cercare collaborazione, ormai questa versione è soprannominata Time Warp, perché nel post ho esordito così “it’s just a jump to the left, and then a step to right” : ))

lo schema corretto in simboli

scheda perforata del punto per lavorazione con carrello del traforato

se vuoi usare un carrello del traforato, questo è lo schema che devi trasferire alla macchina

ulteriore schema per lavorazione ai ferri (con la variante della catenella singola a rovescio anziché a dritto)

un bordo semplice, ideale per cardigan

Un mio follower (che saluto, ciao Sasha!) recentemente mia ha chiesto consiglio su come rendere il bordo verticale per il suo cardigan — a maglia rasata, usando quindi solo la prima frontura della Brother standard gauge — piatto e chiuso. La sua prova infatti, una striscia semplice in rasata, una volta piegata a metà e cucita sul bordo del maglione, tendeva ad aprirsi e ad assumere più l’aspetto di un tubolare che di una bordatura piatta e doppia.
Gli ho suggerito questa soluzione, che pare abbia funzionato: creare nel mezzo del bordo una linea di punti allungati, tipo tuck, ma utilizzando la modalità aghi sospesi (H) del carrello. Quello che si ottiene è un segno di piega pulito, che si può consolidare svaporando la colonnina di punti allungati sul retro del bordo: nel mio video avvio 9 aghi a sinistra, 1 per la piega, 10 aghi a destra, in maniera asimmetrica. E quando lo piego a metà, la colonnina rimane spostata in un lato, nel retro del bordino.


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avviamento tubolare con filato di scarto

In realtà questo è un tutorial che ne contiene più di uno: principalmente mostra un metodo “pro” di avviamento in tubolare, con la seconda frontura (ribber). È interessante perché è una procedura veloce e consente di sfilare il filato di scarto con un semplice gesto, a lavoro ultimato. Inoltre, fare il Cast-On con filato di scarto, permette un controllo maggiore sulle tensioni della cimosa.

Riassumendo i passaggi dell’avviamento, dopo qualche centimetro veloce a maglia unita con filato di scarto, farò (sempre col filato di scarto):

· 3 giri solo sulla frontura principale
· 1 giro a zig-zag
· 3 giri solo sulla seconda frontura (ribber)
· 1 giro a zig-zag
· cadere i punti della seconda frontura (ribber)


Dopodiché posso procedere a rifare l’avviamento definitivo, col filato e tensioni definitive.

A parte i trucchetti sull’avviamento, nel video si vede come procedo nella lavorazione lace usando il carrello del traforato della sk830, unitamente al DAK-9. Utilizzo il software sia per caricare il disegno alla macchina (download), che per controllare tutta la lavorazione (interactive knitting). Queste due modalità del programma, come ho già scritto in precedenti articoli, nelle Silver Reed elettroniche dotate di cavetto SilverLink-5, sono accorpate in un unico comando: il disegno si carica nel momento in cui avvio l’interactive knitting. Magìe!

Il disegno che sto testando è uno schema a pixel bianchi/neri, e non il solito grafico in simboli, proprio dei punti traforati: i simboli riassumono gran parte dei movimenti dei carrelli e contengono sia gli spostamenti dei punti negli aghi, sia le passate di lavorazione col filo. Ma uno schema in pixel mi è utile quando mi interessa visualizzare tutte le righe dei vari passaggi, per esempio se voglio controllare meglio la sagomatura.

Dunque la modalità nel menù Options, per lavorare il mio schema in pixel, sarà Fair-isle e userò due fili di cotone Pima 30/3 (mentre per il bordo elastico ne avevo utilizzati tre).

Voilà!

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pile knitting · la magia della silver reed sk830

Il punto pelliccia (pile knitting) è il marchio di fabbrica delle Silver Reed: fra le macchine giapponesi domestiche solo loro sono in grado di formare un loop chiuso e annodato, in automatico, seguendo un disegno. Eccone qui un esempio, sperimentando uno dei miei pattern islamici preferiti e disegnato ad hoc.

Si utilizzano entrambe le fronture, con il telo montato sulla seconda frontura — il lato liscio a dritto è di fronte a me, mentre il rovescio col pellicciotto, al contrario, è nascosto alla mia vista — in modo da sfruttare la capacità del carrello principale di selezionare gli aghi in pattern (seguendo uno schema).

Una volta avviati i punti e lavorati i primi giri a rasata, finisco con il carrello a destra e porto in lavorazione gli aghi della prima frontura, con leva di spostamento in H (come per lavorare a maglia unita), pronta a caricare lo schema. Il mio disegno avrà una riga completamente bianca ad ogni giro pari (uno sì e uno no) — equivale ad un giro lavorato su tutti gli aghi della seconda frontura — e l’impostazione del DAK nelle opzioni di lavorazione sarà su Fair Isle. Molto semplice.

Il carrello è ancora a destra. Adesso dovrò inserire nella macchina il secondo filo, quello che formerà i punti a pelliccia, nel suo beccafilo: nel ponte della seconda frontura sposto la levetta in P – Pile e catturo il filato con l’ago ad uncino, da sotto il carrello. L’ infilatura si vede nella prima foto qui sotto e si ottiene più facilmente abbassando di un livello la seconda frontura. Il primo filo rimane nel solito alloggio principale e contribuirà a bloccare le boccole allungate, oltre che a formare la struttura in maglia rasata sottostante. Questa è la magia del carrello delle Silver Reed, il potere cioè di formare i punti pelliccia e contemporaneamente lavorare entrambi i fili a rasata, in un solo passaggio.

Dove ero rimasta? Ah sì! il carrello è a destra, rimane solo di avviare il download e l’interactive knitting: con il nuovo cavo Silverlink-5 questi due passaggi avvengono con un unico comodissimo comando nella sezione di interactive knitting del programma. Dunque avvio il download (premo il semaforo verde), nel carrello verifico che la manopola dei disegni sia impostata sulle maglie saltate (S-kip/J-acquard), a questo punto posso muovere il carrello a sinistra e cominciare la lavorazione in pattern.

Per visualizzare i movimenti dei carrelli mi avvalgo di un video: passerò il carrello P una volta sola sulla seconda frontura, ad ogni giro, per tirare in fuori gli aghi in posizione D — la paletta è oltre la boccola — ed assicurarmi in questo modo che il filo venga lavorato su tutti gli aghi; e due volte sulla prima frontura, per scaricare i punti allungati della pelliccia. Taaaaaac!

(disclaimer: lascio volutamente sottintesi i passaggi dell’avviamento e della chiusura, perché se si arriva a fare il punto pelliccia non si è sicuramente dei/delle principianti)

references utili per capirne di più:
· un video tutorial in lingua russa del punto con una Silver Reed a schede perforate: è il procedimento più vicino a quello che ho affinato io;
· un altro video tutorial russo di nove anni fa del punto in versione manuale, su una Neva-2 (tipo Passap/Pfaff, ma vale per qualsiasi modello di macchina domestica);
· il video tutorial di Diana Sullivan del punto pelliccia every other needle (ad aghi alternati) — ed every other row (a righe alternate) — su una Brother;
· infine, un altro video tutorial di Diana Sullivan, sempre su una Brother ma con tutti gli aghi.