avviamento tubolare con filato di scarto

In realtà questo è un tutorial che ne contiene più di uno: principalmente mostra un metodo “pro” di avviamento in tubolare, con la seconda frontura (ribber). È interessante perché è una procedura veloce e consente di sfilare il filato di scarto con un semplice gesto, a lavoro ultimato. Inoltre, fare il Cast-On con filato di scarto, permette un controllo maggiore sulle tensioni della cimosa.

Riassumendo i passaggi dell’avviamento, dopo qualche centimetro veloce a maglia unita con filato di scarto, farò (sempre col filato di scarto):

· 3 giri solo sulla frontura principale
· 1 giro a zig-zag
· 3 giri solo sulla seconda frontura (ribber)
· 1 giro a zig-zag
· far cadere i punti della seconda frontura (ribber)


Dopodiché posso procedere a rifare l’avviamento definitivo, col filato e tensioni definitive.

A parte i trucchetti sull’avviamento, nel video si vede come procedo nella lavorazione lace usando il carrello del traforato della sk830, unitamente al DAK-9. Utilizzo il software sia per caricare il disegno alla macchina (download), che per controllare tutta la lavorazione (interactive knitting). Queste due modalità del programma, come ho già scritto in precedenti articoli, nelle Silver Reed elettroniche dotate di cavetto SilverLink-5, sono accorpate in un unico comando: il disegno si carica nel momento in cui avvio l’interactive knitting. Magìe!

Il disegno che sto testando è uno schema a pixel bianchi/neri, e non il solito grafico in simboli, proprio dei punti traforati: i simboli riassumono gran parte dei movimenti dei carrelli e contengono sia gli spostamenti dei punti negli aghi, sia le passate di lavorazione col filo. Ma uno schema in pixel mi è utile quando mi interessa visualizzare tutte le righe dei vari passaggi, per esempio se voglio controllare meglio la sagomatura.

Dunque la modalità nel menù Options, per lavorare il mio schema in pixel, sarà Fair-isle e userò due fili di cotone Pima 30/3 (mentre per il bordo elastico ne avevo utilizzati tre).

Voilà!

(accetta tutti i cookies per visualizzare il video qui sotto e attiva i sottotitoli)

pile knitting · la magia della silver reed sk830

Il punto pelliccia (pile knitting) è il marchio di fabbrica delle Silver Reed: fra le macchine giapponesi domestiche solo loro sono in grado di formare un loop chiuso e annodato, in automatico, seguendo un disegno. Eccone qui un esempio, sperimentando uno dei miei pattern islamici preferiti e disegnato ad hoc.

Si utilizzano entrambe le fronture, con il telo montato sulla seconda frontura — il lato liscio a dritto è di fronte a me, mentre il rovescio col pellicciotto, al contrario, è nascosto alla mia vista — in modo da sfruttare la capacità del carrello principale di selezionare gli aghi in pattern (seguendo uno schema).

Una volta avviati i punti e lavorati i primi giri a rasata, finisco con il carrello a destra e porto in lavorazione gli aghi della prima frontura, con leva di spostamento in H (come per lavorare a maglia unita), pronta a caricare lo schema. Il mio disegno avrà una riga completamente bianca ad ogni giro pari (uno sì e uno no) — equivale ad un giro lavorato su tutti gli aghi della seconda frontura — e l’impostazione del DAK nelle opzioni di lavorazione sarà su Fair Isle. Molto semplice.

Il carrello è ancora a destra. Adesso dovrò inserire nella macchina il secondo filo, quello che formerà i punti a pelliccia, nel suo beccafilo: nel ponte della seconda frontura sposto la levetta in P – Pile e catturo il filato con l’ago ad uncino, da sotto il carrello. L’ infilatura si vede nella prima foto qui sotto e si ottiene più facilmente abbassando di un livello la seconda frontura. Il primo filo rimane nel solito alloggio principale e contribuirà a bloccare le boccole allungate, oltre che a formare la struttura in maglia rasata sottostante. Questa è la magia del carrello delle Silver Reed, il potere cioè di formare i punti pelliccia e contemporaneamente lavorare entrambi i fili a rasata, in un solo passaggio.

Dove ero rimasta? Ah sì! il carrello è a destra, rimane solo di avviare il download e l’interactive knitting: con il nuovo cavo Silverlink-5 questi due passaggi avvengono con un unico comodissimo comando nella sezione di interactive knitting del programma. Dunque avvio il download (premo il semaforo verde), nel carrello verifico che la manopola dei disegni sia impostata sulle maglie passate (S-lip/J-acquard), a questo punto posso muovere il carrello a sinistra e cominciare la lavorazione in pattern.

Per visualizzare i movimenti dei carrelli mi avvalgo di un video: passerò il carrello P una volta sola sulla seconda frontura, ad ogni giro, per tirare in fuori gli aghi in posizione D — la paletta è oltre la boccola — ed assicurarmi in questo modo che il filo venga lavorato su tutti gli aghi; e due volte sulla prima frontura, per scaricare i punti allungati della pelliccia. Taaaaaac!

(disclaimer: lascio volutamente sottintesi i passaggi dell’avviamento e della chiusura, perché se si arriva a fare il punto pelliccia non si è sicuramente dei/delle principianti)

references utili per capirne di più:
· un video tutorial in lingua russa del punto con una Silver Reed a schede perforate: è il procedimento più vicino a quello che ho affinato io;
· un altro video tutorial russo di nove anni fa del punto in versione manuale, su una Neva-2 (tipo Passap/Pfaff, ma vale per qualsiasi modello di macchina domestica);
· il video tutorial di Diana Sullivan del punto pelliccia every other needle (ad aghi alternati) — ed every other row (a righe alternate) — su una Brother;
· infine, un altro video tutorial di Diana Sullivan, sempre su una Brother ma con tutti gli aghi.

modifica di un carrello Silver Reed, da RJ1 a FRJ80

Il carrello RJ1 della seconda frontura (ribber) rende possibile lo scartamento degli aghi uno sì e uno no (every other needle), nelle macchine standard gauge Silver Reed.

Esternamente è identico ai carrelli FRJ80, propri delle macchine fine gauge (come la mia sk830). E infatti funziona anche su di esse, finché si tratta di fare per esempio i punti a coste o la maglia unita. Ma per attivare i due tasti in grado di scartare un ago sì e uno no ( i-i ) — e rendere possibile il cosiddetto “bird’s eye effect” sul retro del doppio jacquard — bisogna sostituire due camme interne: nelle standard gauge si presentano come due piccoli ingranaggi con quattro pippiolini, entro cui scorrono gli aghi ad un passo di 4.5 mm fra un ago e l’altro, mentre nelle fine gauge i pippiolini sono cinque, per poter scartare aghi più piccoli e più ravvicinati, al passo di 3.6 mm.


Una volta ho visto un carrello FRJ80 in vendita in un sito russo alla cifra di 2400 euro: era completo di ribber e utensili correlati (pesetti e pettini) ma vabbe’, abbiamo capito a che cosa ci troviamo difronte… una rarità assoluta.

Grazie ad un’operazione di reverse engineering (più banalmente: ricalcando le foto di questo post su Ravelry di Heidi Capatos) sono riuscita a disegnare le camme in vettoriale. Prontamente Mauro Alfieri ha trasformato i miei disegni a due dimensioni in file a tre dimensioni, per poi realizzare i pezzi veri e propri in plastica, utilizzando la sua stampante 3D (trovi i suoi file condivisi su Thingiverse). Fin qui tutto bene.


La parte più difficile è stata smontare l’ingranaggio standard e rimontare quello fine, limando delicatamente il perno di acciaio nella ribattitura che lo blocca e lo sostiene al ponte. Ho quindi dovuto ricreare un perno nuovo, avendone consumato leggermente la punta per poterlo estrarre. Per fare questo ho tagliato e limato dei perni dello stesso diametro ma più lunghi, comprati in ferramenta (ma probabilmente si possono trovare delle minuterie metalliche più adatte fra gli articoli per pellettieri, con una ricerca più accurata).

Mettere insieme i pezzi invece non è stato difficile, bisogna:
1. aprire il carrello (svitando le quattro viti ottonate indicate dalle frecce)


2. estrarre le camme (svitando due viti)

3. limare la punta del perno ribattuta, estrarlo, sostituire la rotella da quattro con quella da cinque pippiolini (in inglese “pins“.. non so come altro chiamarli), sostituire e ribattere il perno per fissare la rotellina al suo posto

4. piegare la striscia di metallo indicata dalla freccia in modo da fermare la nuova rotella come indicato nel disegno

5. rimontare le camme al loro posto, chiudere il carrello… et voilà! Ecco gli aghi selezionati alternativamente, pronti per fare il doppio jacquard con l’effetto bird’s eye sul retro. Felicità.

sweet leaf · il tutorial definitivo

Finalmente eccolo, il pattern di foglie che cercavo in dicembre! Questa volta sono riuscita ad ottenere un buon compromesso fra automazione del carrello e trasferimento dei punti manuale, anche grazie ad un tutorial che ho trovato per caso su Youtube (di cui trovi il link nella descrizione del video). Attiva i sottotitoli ed eventualmente la traduzione automatica nella tua lingua. Il punto è abbastanza articolato, ma spero sia chiaro.
Qui di seguito scarica il file .stp del punto per DAK: la modalità è Fair-isle, con l’inserimento di un codice colore per seguire la lavorazione a monitor, attraverso la funzione interactive knitting del programma. Ricorda solo: riga rosa = manopola in P (trasferimento dei punti senza filato), riga blu = manopola in L (lavorazione col filato). Inoltre consiglio di annullare gli avvisi vocali che rallenterebbero notevolmente la lavorazione ad ogni passaggio.

questo è lo schema in simboli di partenza: le righe grigie si riferiscono ai tre punti che sposto a mano col punzone, prima verso l’esterno e poi verso l’interno (seguendo la forma della foglia)
● = foro, eyelet
⋋ = diminuzione a sinistra
⋌ = diminuzione a destra
⩚ = diminuzione doppia centrale (tre punti in un ago)
\ = spostamento a sinistra
/ = spostamento a destra

aggiornamento: inserisco qui sotto una versione .pdf del pattern, allargato a 24 punti e allungato per farlo rientrare in una scheda perforata Brother. Il risultato è piuttosto esagerato, sono 228 righe in totale, considerando solo i giri del carrello Lace. Non credo valga la pena, ma siccome me lo hanno chiesto, eccolo : )
spiegazione: dopo le righe blu, lavora i punti per due giri con il carrello Knit; dopo le righe arancioni, trasferisci a mano i tre punti appena formati e poi riprendi a trasferire punti col carrello, come mostro nel video.

campione della versione per scheda perforata da 24 punti in larghezza, eseguito in realtà su una Brother elettronica KH940 (per far prima): la foglia è più larga ma nel complesso il risultato è apprezzabile. Ora bisogna capire chi mai si avventurerà a perforare la scheda : ))

aggiornamento 2: inserisco anche il file .stp del punto ‘piccolo’ (da 20 punti x 136 giri), da lavorare con le Brother elettroniche. Il metodo è sempre lo stesso, cioè prevede lo spostamento manuale dei tre punti per sagomare la foglia, esattamente come mostro nel video con la Silver Reed. Con la differenza dei due carrelli Brother: si parte con il carrello Lace a sinistra e si lavorano le maglie con il carrello Knit a destra (il pattern è già ribaltato orizzontalmente, pronto per essere lavorato). In questa versione sono considerati solo i giri del carrello Lace, che ingaggia la cinghia dei disegni (timing belt) e dunque avrà il magnete dell’interactive knitting. Il carrello Knit rimane settato per la maglia rasata, senza magnete. Dunque nell’interactive knitting le istruzioni sono: dopo le righe blu, lavora i punti per due giri col carrello K; dopo le righe gialle, sposta manualmente i tre punti assieme (vedi il video) e poi riprendi gli spostamenti automatici con il carrello L, fino alla successiva riga blu. Buona maglia : )

fashion lace con la sk830

Quest’anno, aproffittando della pausa natalizia, ho esplorato il carrello Lace della nuova sk830, mettendo a punto uno schema ispirato ad una foto girata in un gruppo FB, dedicato alle Silver Reed elettroniche. Nel video spiego come ho eseguito questo motivo a foglia, nella modalità “fashion lace”, caricando il disegno tramite il software DAK9 nel controller PE1/EC1 (per fare questo uso un cavo Silverlink-3).

Con i motivi “fashion lace”, il carrello Lace della sk830 utilizza lo stesso metodo delle macchine Brother, trasferendo in un primo momento i punti di ago in ago e in seguito lavorando le maglie. Tutto questo però avviene con un solo carrello anziché due.

Il disegno è un modulo di 24 punti x 140 righe (compresi i trasferimenti) e nel campione l’ho raddoppiato. Ho aggiunto giusto tre maglie ai lati per avere i bordi netti a maglia rasata, mentre ho posizionato le camme proprio sul 24° ago, a sinistra e a destra.

Opzioni del DAK: trasferisci il disegno in modalità Fair isle, senza spuntare la voce “start swatch with CAL when changer is OFF” (anzi, non spuntare alcun comando nella sezione SetUp delle Opzioni).

Qui di seguito puoi scaricare il file .stp del pattern già pronto, realizzato da me, ma per modificarlo più facilmente è sempre meglio partire dallo schema a simboli (vedi immagine).
Fai così: disegna in Stitch designer il motivo utilizzando la palette dei simboli, poi invia il comando Print (Ctrl+P), scegli Stitch Pat Template e salva l’immagine .bmp o .pdf nel desktop.
Poi importa l’immagine in Graphics Studio per convertirla e salvarla come motivo fair-isle.