Questo tutorial è in risposta alla richiesta di Elizabeth, che mi ha scritto ieri chiedendo aiuto per comprendere le istruzioni del manuale Brother Ribber Techniques, scaricato gratuitamente dal pregevole sito KnitStudium (che saluto e ringrazio: ciao Victor!) 🙂
Qui di seguito invece si può scaricare il mio PDF, con le foto dei passaggi principali e alcune brevi descrizioni, sempre in inglese, per completare la spiegazione.
A quanto pare Elizabeth non aveva ben chiaro il passaggio del filo di scarto, ma ricordandomi di un metodo simile per fare le asole dei bottoni sui bordi a maglia unita, sono riuscita a capire.
Si tratta della lavorazione jacquard a tre colori con la Brother KH270, usando il Dak9 per trasferire lo schema dal computer alla macchina (download), e per la lettura dei passaggi del carrello (interactive knitting): due processi distinti che permettono l’interazione computer-macchina, ad ogni giro della lavorazione. Questo ultimo passaggio, l’interactive knitting, avviene attraverso un magnete al neodimio posizionato sul carrello principale (il braccio in alluminio) e ad un sensore attaccato nel centro della macchina, alimentato dal computer (lo scatolino nero con un pallino rosso): il sensore leggerà il magnete ad ogni passaggio di carrello, consentendo al software sul computer di indicare le operazioni manuali da fare, a seconda dello schema e cartamodello (creati precedentemente con strumenti specifici del programma), oltre al colore del filato in uso. L’ interactive knitting funziona anche sulle macchine meccaniche e funge da lettore di cartamodelli digitale, il knit leader, reader o radar, che dir si voglia. Il download invece è riservato alle macchine elettroniche (Brother, SilverReed o Passap) che abbiano della memoria libera disponibile in cui caricare gli schemi digitali generati dal software, come la macchina che uso nel video.
Dak9: magnete e sensoreDak9: softwaremanopola “lili”
In più, nel video si capisce come ottenere manualmente l’effetto bird’s eye nel retro del lavoro: nella maggior parte delle Brother standard questa modalità di lavorazione avviene automaticamente attivando le due manopoline del carrello secondario, i lili buttons, opzione che le seconde fronture delle macchine bulky, le KR260, non hanno. Per compensare questa mancanza si può impostare i carrelli per il doppio jacquard a due colori (i due PART/PR attivi in entrambi i carrelli, il carrello principale impostato per il single motif e la leva di tensione in posizione II ) e azionare manualmente gli aghi della seconda frontura, sollevandoli in posizione E col pettine a scarto 1/1 (un ago sì e uno no) ad ogni giro, in maniera alternata: all’andata sollevo gli aghi pari, al ritorno gli aghi dispari.
Se dimenticassi di spostare gli aghi in E, il filo non verrebbe lavorato, saltando tutta la fila di aghi della seconda frontura, a causa dell’azione dei due tasti PR alzati. All’inizio può sembrare tedioso all’inverosimile ma, dopo aver fatto la consueta pratica, facendo e disfando come al solito, scatterà un certo automatismo nei movimenti, tipico dei lavori ripetitivi di pazienza. Questa operazione manuale gioverà alle maglie sul davanti, che risulteranno uniformi e ben distribuite. A mio avviso ne vale la pena.
impostazione dei carrelli KH270/KR260 per il doppio jacquardKH270 con KR260 · aghi selezionati manualmentebulky KH270 vs standard gauge KH930bulky KH270 vs standard gauge KH930jacquard a tre colori con effetto bird’s eyeKH270 · jacquard a tre colori senza l’effetto bird’s eye: la lavorazione è più automatica e veloce ma è evidente come le maglie siano meno uniformi
… è il motto dell’Instagram Riusiamo del mio amico Maox Occoffer, che del riciclo creativo ne ha fatto un vero e proprio stile di vita. Siccome è anche un bravo disegnatore 3D, appena ha acquistato la sua fidata stampante Prusa, gli ho chiesto di ricostruirmi il tasto di plastica delle coste perlate di un carrello Brother (arrivato a me già rotto).
Questo è il risultato… perfetto direi, sia per la forma che per il funzionamento:
Per aggiustarlo ho dovuto per prima cosa aprire il carrello: lo si fa svitando le quattro viti d’ottone che si trovano ai lati della parte inferiore (vedi la foto con le frecce)
Infine ho sostituito il tasto con quello nuovo fresco di stampa, bloccandolo dinuovo con la sua rondella autobloccante. Ho richiuso bene il tutto, non prima di aver verificato che la leva del tasto fosse incastrata correttamente nel meccanismo del carrello che fa muovere la camma. Et voilà !
Clicca su questo link per scaricare gratuitamente il file in formato .stldalla piattaforma Thingiverse, dove Maox lo ha caricato per condividerlo con chi ne ha bisogno!
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