in questo articolo mostrerò come ho recuperato un filato pregiato già lavorato, lavato e bloccato. Grazie a Matt, che mi ha messo a conoscenza del trucchetto del coperchio col foro… molto steampunk ;D
procedimento occorre una pentola di medio-piccole dimensioni, un coperchio col foro per il vapore e qualche bicchiere d’acqua. Opzionale (ma consigliato): un bobinatore a manovella per avvolgere il filo da riutilizzare in forma di cake, o da lasciare direttamente sul conetto. Chiaramente, chi preferisce le matasse può utilizzare invece un arcolaio, mentre chi non avesse né l’uno né l’altro, può avvolgere il filo sulle mani e formare il classico gomitolo. In ogni caso è bene lasciare il tutto molto arioso e morbido (il filo quindi deve essere lento, mai teso), in modo da lasciare che le fibre si asciughino riprendendo l’aspetto ‘sofficioso’ (fluffy) definitivo.
Con il mio metodo abituale avrei per prima cosa avvolto il filo in una matassa, poi l’avrei svaporata con il ferro e, dopo l’asciugatura, avrei rimesso la matassa nell’arcolaio per passare il filo al bobinatore a manovella e formare la mia rocchetta. In questo modo invece, con la pentola d’acqua sul fornello, ho potuto fare tutti i passaggi in un colpo solo. Booom!
Pubblico questo tutorial in fretta e furia, per aiutare Paola V. che ha bisogno di aprire il suo carrello modello Silver Reed SK700 (le equivalenti di Necchi, Empisal, Knitmaster, Singer, eccetera, come mi piace sempre ricordare).
1. per prima cosa svita i perni ed estrai la maniglia di plastica. Poi svita e togli le due viti del frontalino di plastica superiore (non in tutti i modelli la scocca è divisa in due parti, ma tant’è, se ci sono queste due viti, non esitare: toglile).
2. poi svita ed estrai le due viti dietro.
3. adesso ruota la rotella della tensione sullo zero e sollevala con le mani (è inserita a pressione). Poi posiziona la leva dei punti tutta verso destra, sulla lettera F, fair-isle (in questo mio carrello le scritte sono in giapponese… sempre più avvincente!) ed estrai tutti e due i pezzi, parte tonda di metallo e scocca di plastica.
3. per togliere anche la seconda parte della scocca di plastica, devi girare sottosopra il carrello e premere delicatamente i lati verso l’interno, in corrispondenza di quei due piedini di plastica indicati dalla freccia: se ne sganci uno, viene via tutta la scocca.
Adesso puoi ammirare l’interno del carrello in tutto il suo splendore: troverai sicuramente della simpatica lanuggine, mista a polvere e grasso. Se vedi che è abbastanza pulito, conviene tenere il suo grasso originale, il più possibile. In caso contrario, fai una pulizia aiutandoti con pinzette e straccetti (in carta o in panno da lavare e riutilizzare, cercando di evitare troppi strumentini usa-e-getta). Nei meccanismi di metallo io uso l’olio per le macchine Singer, qualche goccia: mi sono sempre trovata bene e ho notato che pulisce anche il grasso più sporco e indurito, senza creare problemi nel tempo.
Se guardi bene, il mio carrello montava nella parte sinistra un tamburo di un altro modello Silver, esattamente di una 360, come ho potuto verificare in seguito: questo pezzo, messo lì da un precedente riparatore a me sconosciuto (sennò gliene avrei dette volentieri quattro), causava il blocco del carrello, al momento di attivare la camma per il lettore schede (ovvero: levette laterali in ▼). Difatti il blocco avveniva solo sul lato sinistro.
Ancora una volta sono riuscita a risolvere il problema chiedendo aiuto in un gruppo FB inglese molto attivo, trovando una signora che vende pezzi di ricambio: ho potuto così acquistare un carrello di una SK-326 e sostituire tutto il tamburo. Spendendo una cifra contenuta: occhio solo alle spese di spedizione e tasse doganali esagerate (tante grazie Brexit!). Adesso però il carrello scorre liscio come l’olio.
il tamburo della 360 che causava il blocco
Per richiudere il carrello procedi a ritroso, come sempre: scocca di plastica, viti, eccetera.. ma quando arrivi all’inserimento della rotella di tensione nella sua sede di metallo, presta attenzione nel far combaciare la fessura col perno indicato dalla freccia. Controlla che tutto si incastri e poi fai un po’ di pressione. Riavvita la maniglia ed… eccofatto.
… è il motto dell’Instagram Riusiamo del mio amico Maox Occoffer, che del riciclo creativo ne ha fatto un vero e proprio stile di vita. Siccome è anche un bravo disegnatore 3D, appena ha acquistato la sua fidata stampante Prusa, gli ho chiesto di ricostruirmi il tasto di plastica delle coste perlate di un carrello Brother (arrivato a me già rotto).
Questo è il risultato… perfetto direi, sia per la forma che per il funzionamento:
Per aggiustarlo ho dovuto per prima cosa aprire il carrello: lo si fa svitando le quattro viti d’ottone che si trovano ai lati della parte inferiore (vedi la foto con le frecce)
Dopodiché ho sfilato delicatamente la rondella di metallo autobloccante del pulsante, facendo molta attenzione a non spanare il perno di plastica in cui è incastrata (vedi foto sottostante con la freccia)
Infine ho sostituito il tasto con quello nuovo fresco di stampa, bloccandolo dinuovo con la sua rondella autobloccante. Ho richiuso bene il tutto, non prima di aver verificato che la leva del tasto fosse incastrata correttamente nel meccanismo del carrello che fa muovere la camma. Et voilà!
Clicca su questo link per scaricare gratuitamente il file in formato .stldalla piattaforma Thingiverse, dove Maox lo ha caricato per condividerlo con chi ne ha bisogno!
Durante le lavorazioni jacquard e lace (traforato) gli aghi della prima frontura, oltre a muoversi in avanti e indietro al passaggio del carrello, oscillano anche in alto e basso, in senso verticale: questo movimento alto-basso è dovuto alla presenza della gommapiuma sulla barra premiaghi, senza la quale risulterebbe quasi impossibile far scorrere i carrelli attraverso gli aghi in lavorazione.
Quando la macchina viene chiusa e tenuta ferma sarebbe bene estrarre la barra dalla sua sede per conservarla a parte, in modo da mantenere la gommapiuma soffice e intatta a lungo nel tempo.
Ma se siete al punto di dover rimettere in funzione una macchina non revisionata di recente, con la barra ancora inserita all’interno del letto degli aghi, allora dovrete sicuramente: soluzione 1· acquistare una barra nuova cercando in rete ‘Sponge bar replacement for Brother — il nome/modello della vostra macchina — knitting machine‘, aspettare una o più settimane e infine sostituirla; soluzione 2 · procurarvi un paio di materiali dal ferramenta e in merceria per rigenerarla con le vostre mani, spendendo pochi euro e impiegando poco tempo. Con un po’ di metodo si riesce ad ottenere ottime barre premiaghi, pari a quelle nuove. In rete trovate anche dei kit con la gommapiuma già telata e/o le due clip di plastica terminali, ma sapete che vi dico? Io faccio molto prima a rigenerarle completamente, avendo in casa già tutto l’occorrente per altre barre finché campo. Ecco come faccio:
occorrente
paraspifferi in gommapiuma alto 10 mm e spesso 5 mm: la spugna non deve essere del tipo denso in neoprene, altrimenti la barra non scorre attraverso il letto degli aghi (in ogni caso lo trovi dal ferramenta in rotoli)
un pezzo di teletta di cotone medio-fine termoadesiva (il rinforzo che si compra in merceria), alta almeno circa 110 cm
taglierino circolare per tessuto (da usare col tappetino da taglio); in mancanza del taglierino circolare puoi usare un paio di forbici per tessuto
un ferro da stiro
alcool denaturato
cacciavite piatto (e/o un raschietto di plastica)
un taglierino
una riga (meglio se di metallo)
due pezzettini di scotch
una pinza
procedimento
1 · spingi in fuori la barra dalla sua sede, aiutandoti con un cacciavite piatto e una pinza; taglia alle due estremità la tela che riveste la gommapiuma esausta
2 · raschia ogni residuo della vecchia gommapiuma dalla barra di metallo aiutandoti con un cacciavite piatto (meglio, se lo hai, un raschietto in plastica per non rovinare il metallo) e un solvente tipo alcool denaturato: pulisci bene e asciuga la barra
3 · applica tre o quattro strati di paraspifferi lungo l’incavo della barra, uno sopra l’altro
4 · taglia una striscia di teletta termoadesiva, alta 10 mm e più lunga della barra di qualche centimetro: per ottenere una striscia molto precisa usa un taglierino circolare e una riga; se non hai il taglierino circolare (e il tappetino da taglio), puoi tracciare un segno sulla tela e tagliarla con una forbice affilata per tessuto
5 · appoggia la tela sulla gommapiuma e incollala con un ferro da stiro a temperatura medio-alta, senza schiacciare, per non deformare la gommapiuma
6 · fissa ben stretto il lembo della tela alla barra con dello scotch (io qui l’ho ripiegata sotto ma puoi anche rifilarla subito dopo il nastro adesivo)
la teletta eccedente puoi girarla sotto oppure tagliarla filo sopra
7 · inserisci la barra rigenerata nella sua sede, pressando gli aghi col pettine seleziona-aghi in modo da far scorrere la barra sopra agli aghi stessi, fino in fondo. Et voilà, buon smacchinamento!
Per sbloccare i meccanismi induriti del carrello spesso è sufficiente passare un po’ di aria calda di phon nei punti difettosi, in modo da sciogliere il vecchio grasso impastato; altre volte invece è necessario aprire il carrello per pulire più in profondità. Procedi allora in questo modo:
1. togli le due viti che fissano la copertura in plastica alla base metallica: sono le due uniche ottonate (vedi freccia).
le due viti sono uguali e speculari, una a destra e l’altra a sinistra del carrello
2. Togli la maniglia svitando i due perni neri che la fissano al carrello.
3. Posiziona la rotella con la tacca sopra allo zero: con questo accorgimento sarà più semplice ricordare come rimontarla (l’incavo nella rondella nera corrisponde alla tacca arancione sul tappo); quindi solleva il tappo con un cacciavite piatto, togli la vite e la rondella nera di fissaggio; estrai tutta la rotella di plastica.
4. Solleva la copertura del carrello, facendo attenzione ai tre pezzi di plastica, che a questo punto sono solo appoggiati: osservali bene per poterli rimettere poi al loro posto nel modo corretto, dopodiché toglili.
5. A questo punto è possibile fare una pulizia più che soddisfacente, senza dover smontare ulteriori pezzi, il cui ripristino richiederebbe molta accuratezza e confidenza con i meccanismi. Intanto puoi eliminare lo sporco di grasso misto a lanuggine e polvere — il tuo nemico più caro — che sicuramente si annida lì sotto.
6. Quindi, dopo aver pulito e oliato tutto per bene, per riassemblare gli elementi smontati non rimane che procedere a ritroso. In ultimo, inserisci la rotella di tensione fin dove si blocca (ricordati la posizione dello zero); fai combaciare l’incavo della rondella nera di fisaggio con lo zero e avvitala; inserisci il tappo e verifica che la tacca arancione combaci perfettamente con lo zero nella rotella, altrimenti risistema la rondella nera. Controlla che tutto sia in ordine (soprattutto di non aver avanzato viti) e rimonta il carrello sul letto degli aghi.
Arrivando alle magagne specifiche del mio carrello, ho dovuto sbloccare il perno della levetta che permette il ritorno degli aghi dalla posizione E, alla posizione di lavoro B: semplicemente insinuando in tutti i modi dell’olio (quello delle macchine per cucire, uso sempre quello) nel punto indicato dalla freccia e smanettando la levetta nera su e giù, finché si è liberata.
Inoltre, ruotando la manopola KC-KCII ho potuto rilevare un secondo intoppo, responsabile, come ho verificato in seguito, del blocco improvviso degli aghi in posizione D (seccatura ben più importante rispetto alla precedente): avantaggiata dall’avere il carrello aperto, sono riuscita a spazzolare e oliare la parte indurita, da entrambi i lati.
la levetta vista dai due lati del carrello
Siccome era molto bloccato, ho dovuto estrarre il pezzo che copre la levetta, svitando la vite affianco (indicata dalla freccia). Dopo aver oliato e rimontato tutto al suo posto, adesso il carrello è come nuovo, pronto per essere adoperato sfruttando appieno tutte le sue funzioni.
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