In dicembre Ester mi ha regalato una quintalata di lana finissima in matasse, recuperata a sua volta da un giro di sferruzzatrici che hanno rilevato l’eredità di una designer, purtroppo a me ancora sconosciuta. Spero prima o poi di scoprirne il nome. Intanto, nel filato ho trovato delle etichette che ne tracciano la provenienza — famiglia Zegna, dunque Biellese e Valsesia, Piemonte — e lo datano nella seconda metà del 1960. Il titolo di tutte le matasse, sottilissimo, corrisponde in media al 2/36-2/48-1/25.
Dunque, perché non autocostruirmi dei conetti da utilizzare col mio roccatore a manovella, per smatassare quei 9-10 kg di filato e poterlo usare a 3, 4 o 5 fili? Farli è molto semplice, basta avere un taglierino, una forbice e una graffettatrice (a punti un po’ larghi). E del nastro adesivo.
- scarica e stampa il pdf allegato qui sotto, in scala 1:1 su un foglio A4.
- ritaglia lungo i bordi neri e appunta con lo scotch i tre ‘modelli’ di carta sul cartone (se ricicli le confezioni ad esempio di cereali, birra, ecc, è l’ideale).
- taglia i tre pezzi definitivi dal cartone, utilizzando un cutter affilato e le forbici.
- ora assembla i pezzi ottenuti, cominciando a curvare la parte con i dentini e richiudendola sulla linguetta con la graffettatrice.
- inserisci il cerchio grande, quello col buco, e fissalo con la graffettatrice ai ‘dentini’ (ripiegati all’infuori), a formare la base del cono.
- infine inserisci il cerchio piccolo di rinforzo all’interno, a mo’ di tappo, all’altezza circa della linea tratteggiata (fin dove si incastra): questo passaggio è più pratico se infili prima il conetto nel porta-cono del roccatore.
aggiornamento (dicembre 2020): in questo nuovo articolo puoi scaricare il cartamodello per i coni più grandi, adatti al bobinatore Brother Royale Jumbo.