Un mio follower (che saluto, ciao Sasha!) recentemente mia ha chiesto consiglio su come rendere il bordo verticale per il suo cardigan — a maglia rasata, usando quindi solo la prima frontura della Brother standard gauge — piatto e chiuso. La sua prova infatti, una striscia semplice in rasata, una volta piegata a metà e cucita sul bordo del maglione, tendeva ad aprirsi e ad assumere più l’aspetto di un tubolare che di una bordatura piatta e doppia. Gli ho suggerito questa soluzione, che pare abbia funzionato: creare nel mezzo del bordo una linea di punti allungati, tipo tuck, ma utilizzando la modalità aghi sospesi (H) del carrello. Quello che si ottiene è un segno di piega pulito, che si può consolidare svaporando la colonnina di punti allungati sul retro del bordo: nel mio video avvio 9 aghi a sinistra, 1 per la piega, 10 aghi a destra, in maniera asimmetrica. E quando lo piego a metà, la colonnina rimane spostata in un lato, il dietro del bordino.
(attiva i cookies per visualizzare il video tutorial qui sotto ed eventualmente anche i sottotitoli)
In realtà questo è un tutorial che ne contiene più di uno: principalmente mostra un metodo “pro” di avviamento in tubolare, con la seconda frontura (ribber). È interessante perché è una procedura veloce e consente di sfilare il filato di scarto con un semplice gesto, a lavoro ultimato. Inoltre, fare il Cast-On con filato di scarto, permette un controllo maggiore sulle tensioni della cimosa.
Riassumendo i passaggi dell’avviamento, dopo qualche centimetro veloce a maglia unita con filato di scarto, farò (sempre col filato di scarto):
· 3 giri solo sulla frontura principale · 1 giro a zig-zag · 3 giri solo sulla seconda frontura (ribber) · 1 giro a zig-zag · cadere i punti della seconda frontura (ribber)
Dopodiché posso procedere a rifare l’avviamento definitivo, col filato e tensioni definitive.
A parte i trucchetti sull’avviamento, nel video si vede come procedo nella lavorazione lace usando il carrello del traforato della sk830, unitamente al DAK-9. Utilizzo il software sia per caricare il disegno alla macchina (download), che per controllare tutta la lavorazione (interactive knitting). Queste due modalità del programma, come ho già scritto in precedenti articoli, nelle Silver Reed elettroniche dotate di cavetto SilverLink-5, sono accorpate in un unico comando: il disegno si carica nel momento in cui avvio l’interactive knitting. Magìe!
Il disegno che sto testando è uno schema a pixel bianchi/neri, e non il solito grafico in simboli, proprio dei punti traforati: i simboli riassumono gran parte dei movimenti dei carrelli e contengono sia gli spostamenti dei punti negli aghi, sia le passate di lavorazione col filo. Ma uno schema in pixel mi è utile quando mi interessa visualizzare tutte le righe dei vari passaggi, per esempio se voglio controllare meglio la sagomatura.
Dunque la modalità nel menù Options, per lavorare il mio schema in pixel, sarà Fair-isle e userò due fili di cotone Pima 30/3 (mentre per il bordo elastico ne avevo utilizzati tre).
Voilà!
(accetta tutti i cookies per visualizzare il video qui sotto e attiva i sottotitoli)
Il punto pelliccia (pile knitting) è il marchio di fabbrica delle Silver Reed: fra le macchine giapponesi domestiche solo loro sono in grado di formare un loop chiuso e annodato, in automatico, seguendo un disegno. Eccone qui un esempio, sperimentando uno dei miei pattern islamici preferiti e disegnato ad hoc.
Si utilizzano entrambe le fronture, con il telo montato sulla seconda frontura — il lato liscio a dritto è di fronte a me, mentre il rovescio col pellicciotto, al contrario, è nascosto alla mia vista — in modo da sfruttare la capacità del carrello principale di selezionare gli aghi in pattern (seguendo uno schema).
Una volta avviati i punti e lavorati i primi giri a rasata, finisco con il carrello a destra e porto in lavorazione gli aghi della prima frontura, con leva di spostamento in H (come per lavorare a maglia unita), pronta a caricare lo schema. Il mio disegno avrà una riga completamente bianca ad ogni giro pari (uno sì e uno no) — equivale ad un giro lavorato su tutti gli aghi della seconda frontura — e l’impostazione del DAK nelle opzioni di lavorazione sarà su Fair Isle. Molto semplice.
Il carrello è ancora a destra. Adesso dovrò inserire nella macchina il secondo filo, quello che formerà i punti a pelliccia, nel suo beccafilo: nel ponte della seconda frontura sposto la levetta in P – Pile e catturo il filato con l’ago ad uncino, da sotto il carrello. L’ infilatura si vede nella prima foto qui sotto e si ottiene più facilmente abbassando di un livello la seconda frontura. Il primo filo rimane nel solito alloggio principale e contribuirà a bloccare le boccole allungate, oltre che a formare la struttura in maglia rasata sottostante. Questa è la magia del carrello delle Silver Reed, il potere cioè di formare i punti pelliccia e contemporaneamente lavorare entrambi i fili a rasata, in un solo passaggio.
Dove ero rimasta? Ah sì! il carrello è a destra, rimane solo di avviare il download e l’interactive knitting: con il nuovo cavo Silverlink-5 questi due passaggi avvengono con un unico comodissimo comando nella sezione di interactive knitting del programma. Dunque avvio il download (premo il semaforo verde), nel carrello verifico che la manopola dei disegni sia impostata sulle maglie passate (S-lip/J-acquard), a questo punto posso muovere il carrello a sinistra e cominciare la lavorazione in pattern.
Per visualizzare i movimenti dei carrelli mi avvalgo di un video: passerò il carrello P una volta sola sulla seconda frontura, ad ogni giro, per tirare in fuori gli aghi in posizione D — la paletta è oltre la boccola — ed assicurarmi in questo modo che il filo venga lavorato su tutti gli aghi; e due volte sulla prima frontura, per scaricare i punti allungati della pelliccia. Taaaaaac!
(disclaimer: lascio volutamente sottintesi i passaggi dell’avviamento e della chiusura, perché se si arriva a fare il punto pelliccia non si è sicuramente dei/delle principianti)
references utili per capirne di più: · un video tutorial in lingua russa del punto con una Silver Reed a schede perforate: è il procedimento più vicino a quello che ho affinato io; · un altro video tutorial russo di nove anni fa del punto in versione manuale, su una Neva-2 (tipo Passap/Pfaff, ma vale per qualsiasi modello di macchina domestica); · il video tutorial di Diana Sullivan del punto pelliccia every other needle (ad aghi alternati) — ed every other row (a righe alternate) — su una Brother; · infine, un altro video tutorial di Diana Sullivan, sempre su una Brother ma con tutti gli aghi.
Siccome me l’hanno chiesto, ecco pronto il pattern di Felix (già pubblicato nella sezione progetti/schemi jacquard del sito), in due comodi PDF, contenenti anche la versione “doppio jacquard” (DBJ per gli/le amiche) e altrettanto comodi PNG e STP per i software DAK, img2track, ayab, eKnitter, ecc… Cosa vuoi dippiù, dico io.
Per chi volesse tagliare la scheda con una vinyl-cutter, tipo Cricut o Silohuette Cameo, può utlizzare il software online di Brenda A.Bell. Io ho più confidenza con Oknitme, ma ho dovuto smanettare un po’ con pixel e vettori per dividere il pattern in due o tre pezzi, perché Oknitme ha il limite di processare disegni alti 48 e 60 giri. Beh, scegliete voi, a seconda delle vostre risorse (altrimenti scaricate anche i tracciati vettoriali SVG). Buona maglia!
Il carrello RJ1 della seconda frontura (ribber) rende possibile lo scartamento degli aghi uno sì e uno no (every other needle), nelle macchine standard gauge Silver Reed.
Esternamente è identico ai carrelli FRJ80, propri delle macchine fine gauge (come la mia sk830). E infatti funziona anche su di esse, finché si tratta di fare per esempio i punti a coste o la maglia unita. Ma per attivare i due tasti in grado di scartare un ago sì e uno no ( i-i ) — e rendere possibile il cosiddetto “bird’s eye effect” sul retro del doppio jacquard — bisogna sostituire due camme interne: nelle standard gauge si presentano come due piccoli ingranaggi con quattro pippiolini, entro cui scorrono gli aghi ad un passo di 4.5 mm fra un ago e l’altro, mentre nelle fine gauge i pippiolini sono cinque, per poter scartare aghi più piccoli e più ravvicinati, al passo di 3.6 mm.
Una volta ho visto un carrello FRJ80 in vendita in un sito russo alla cifra di 2400 euro: era completo di ribber e utensili correlati (pesetti e pettini) ma vabbe’, abbiamo capito a che cosa ci troviamo difronte… una rarità assoluta.
carrello standard gauge, con camme da quattro pippiolini
Grazie ad un’operazione di reverse engineering (più banalmente: ricalcando le foto di questo post su Ravelry di Heidi Capatos) sono riuscita a disegnare le camme in vettoriale. Prontamente Mauro Alfieri ha trasformato i miei disegni a due dimensioni in file a tre dimensioni, per poi realizzare i pezzi veri e propri in plastica, utilizzando la sua stampante 3D (trovi i suoi file condivisi su Thingiverse). Fin qui tutto bene.
La parte più difficile è stata smontare l’ingranaggio standard e rimontare quello fine, limando delicatamente il perno di acciaio nella ribattitura che lo blocca e lo sostiene al ponte. Ho quindi dovuto ricreare un perno nuovo, avendone consumato leggermente la punta per poterlo estrarre. Per fare questo ho tagliato e limato dei perni dello stesso diametro ma più lunghi, comprati in ferramenta (ma probabilmente si possono trovare delle minuterie metalliche più adatte fra gli articoli per pellettieri, con una ricerca più accurata).
Mettere insieme i pezzi invece non è stato difficile, bisogna: 1. aprire il carrello (svitando le quattro viti ottonate indicate dalle frecce)
2. estrarre le camme (svitando due viti)
camme standard gauge
3. limare la punta del perno ribattuta, estrarlo, sostituire la rotella da quattro con quella da cinque pippiolini (in inglese “pins“.. non so come altro chiamarli), sostituire e ribattere il perno per fissare la rotellina al suo posto
4. piegare la striscia di metallo indicata dalla freccia in modo da fermare la nuova rotella come indicato nel disegno
camme modificate fine gauge, con cinque pippiolini
5. rimontare le camme al loro posto, chiudere il carrello… et voilà! Ecco gli aghi selezionati alternativamente, pronti per fare il doppio jacquard con l’effetto bird’s eye sul retro. Felicità.
Gestisci Consenso Cookie
questo sito non raccoglie dati personali per profilazione o altri scopi · usiamo i cookie per ottimizzare la navigazione
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.