sk860, doppio jacquard ed effetto bird’s eye

Per fare il doppio jacquard (o DBJ, double bed jacquard) sulle macchine elettroniche a finezza media e bulky, con l’effetto bird’s eye sul retro del lavoro, bisogna manipolare gli aghi della seconda frontura (ribber), alzandoli alternativamente (EON, every other needle), ad ogni giro. Questo perché i carrelli della seconda frontura non hanno la funzione automatica che lo consente, come le manopoline lili presenti nelle Brother standard e i tasti 1-1 nelle Silver Reed standard e fine.

Nel video ometto solo il piazzamento delle camme magnetiche (anche se si vedono bene in diversi momenti), che servono al carrello per rilevare gli aghi e sincronizzare la lavorazione dal computer alla macchina: le dispongo esattamente in corrispondenza dell’ultimo e primo ago/pixel del disegno, ovvero nel 58° ago a sinistra e 59° ago a destra. Nella seconda frontura avrò quindi esattamente 58+58 aghi, in numero pari, sfalsati di mezzo punto (leva di spostamento in H), come per la maglia unita.

Ecco come si fa (attiva i cookies per visualizzare il video qui sotto e non dimenticare i sottotitoli, per una migliore comprensione dei passaggi):

Kefiah, Kufiya, Shemagh, Keffiyeh pattern

L’ 11 Maggio è la giornata mondiale della Kefiah (scritto e pronunciato all’italiana), o World kufiya/keffiyeh day, il copricapo tradizionale arabo, simbolo della resistenza Palestinese, nonché della Palestina stessa.

foglie d’ulivo: forza, resilienza, perseveranza.
rete da pesca: collegamento tra i marinai palestinesi e il Mediterraneo.
linee in grassetto: rotte commerciali che attraversano la Palestina, inclusa la Via della seta.

Se desiderate acquistare una kefiah tradizionale, assicuratevi di acquistarla da negozi gestiti da palestinesi: Hirbawi · KUVRD · Paliroots [fonte: JL Turnham, su Ravelry]

Ad oggi, mentre scrivo, credo di aver capito — dal loro profilo Instagram — che gli unici rimasti in attività siano i primi dei tre citati, Hirbawi.
Infine, un paio di link per approfondire i temi sulla devastazione e la sostituzione etnica in atto in Palestina.

Qui di seguito potete scaricare e copiare la mia versione di pattern per macchine da maglieria elettroniche: la rete da pesca è un modulo 8 x 14 px, la foglia d’ulivo è 16 x 6 px

separazione dei colori con Gimp

In risposta all’articolo di Alessandrina Costa sulla lavorazione a due colori con l’impostazione Tuck: un video dove mostro come rendere la separazione manuale dei colori automatica (e anche piuttosto divertente), usando Gimp e la modalità “differenza” nei livelli.


La prova smacchinata: una volta salvata l’immagine png o jpeg, ho caricato il disegno col Dak alla macchina (Brother KH930), lavorazione fair-isle. Ho avviato 48 punti a maglia unita, poi con carrello a destra (COR) ho fatto il primo giro di pre-selezione degli aghi verso sinistra, con manopola in KCII. Il carrello della seconda frontura rimane impostato su “maglia unita” (normale) per tutta la lavorazione. Nei giri successivi, partendo con il carrello a sinistra (COL), filato di contrasto (ocra), tasti tuck premuti in entrambe le direzioni nel carrello principale, ho continuato la lavorazione cambiando colore ogni due giri, come per il doppio jacquard. Ho usato forse un filato troppo sottile, il 2/28 a due capi per entrambi i colori, con tensione a 0.I: il risultato è una maglia super elastica, tipo punto brioche a due colori. Effetto del tuck.

Jacquard a tre colori, come lo feci

Si tratta della lavorazione jacquard a tre colori con la Brother KH270, usando il Dak9 per trasferire lo schema dal computer alla macchina (download), e per la lettura dei passaggi del carrello (interactive knitting): due processi distinti che permettono l’interazione computer-macchina, ad ogni giro della lavorazione. Questo ultimo passaggio, l’interactive knitting, avviene attraverso un magnete al neodimio posizionato sul carrello principale (il braccio in alluminio) e ad un sensore attaccato nel centro della macchina, alimentato dal computer (lo scatolino nero con un pallino rosso): il sensore leggerà il magnete ad ogni passaggio di carrello, consentendo al software sul computer di indicare le operazioni manuali da fare, a seconda dello schema e cartamodello (creati precedentemente con strumenti specifici del programma), oltre al colore del filato in uso. L’ interactive knitting funziona anche sulle macchine meccaniche e funge da lettore di cartamodelli digitale, il knit leader, reader o radar, che dir si voglia. Il download invece è riservato alle macchine elettroniche (Brother, SilverReed o Passap) che abbiano della memoria libera disponibile in cui caricare gli schemi digitali generati dal software, come la macchina che uso nel video.

In più, nel video si capisce come ottenere manualmente l’effetto bird’s eye nel retro del lavoro: nella maggior parte delle Brother standard questa modalità di lavorazione avviene automaticamente attivando le due manopoline del carrello secondario, i lili buttons, opzione che le seconde fronture delle macchine bulky, le KR260, non hanno. Per compensare questa mancanza si può impostare i carrelli per il doppio jacquard a due colori (i due PART/PR attivi in entrambi i carrelli, il carrello principale impostato per il single motif e la leva di tensione in posizione II ) e azionare manualmente gli aghi della seconda frontura, sollevandoli in posizione E col pettine a scarto 1/1 (un ago sì e uno no) ad ogni giro, in maniera alternata: all’andata sollevo gli aghi pari, al ritorno gli aghi dispari.

Se dimenticassi di spostare gli aghi in E, il filo non verrebbe lavorato, saltando tutta la fila di aghi della seconda frontura, a causa dell’azione dei due tasti PR alzati. All’inizio può sembrare tedioso all’inverosimile ma, dopo aver fatto la consueta pratica, facendo e disfando come al solito, scatterà un certo automatismo nei movimenti, tipico dei lavori ripetitivi di pazienza. Questa operazione manuale gioverà alle maglie sul davanti, che risulteranno uniformi e ben distribuite. A mio avviso ne vale la pena.

impostazione dei carrelli KH270/KR260 per il doppio jacquard